In questi primi giorni della primavera 2013, nonché gli ultimi del mese di marzo, possiamo dire senza tema di smentita che impressioni soggettive e rilevazioni scientifiche concordano; delineano cioè un quadro omogeneo che parla di precipitazioni ben sopra la media (secondo un trend che ci ha accompagnato durante tutto l’inverno) e di temperature leggermente inferiori alle medie climatologiche.
In particolare, se esaminiamo il dato più eclatante (nonché più urgente, alla luce degli smottamenti e delle frane che interessano il medio Appennino), osserviamo che tutti i nostri osservatori superano già i 100mm accumulati nel mese di marzo: dai 106.4mm di Arceto (Scandiano) ai 182.8mm di Quattro Castella, dai 153.4mm di S. Giovanni di Querciola ai 439.2mm di Cerreto Laghi (dove dall’inizio dell’anno sono già caduti oltre 960mm, fra neve e pioggia, equivalenti alla metà di quanto misurato in tutto il 2011). Si tratta peraltro di dati parziali, destinati a crescere nei prossimi giorni.

Marzo 2013: gli accumuli pluviometrici - ancora parziali - di Arceto (sx) e di Cerreto Laghi (dx), indicativi rispettivamente per la pianura e per il crinale appenninico
Nello specifico, il fine settimana pasquale sarà caratterizzato da nuove piogge, anche sotto forma di rovesci. E se con l’inizio di aprile potremo godere di qualche raggio di sole, si tratterà di occasioni generalmente brevi e non durature: allo stato attuale degli aggiornamenti, non si vede uno sblocco della situazione, sempre in bilico fra il variabile e il perturbato.
Ore 7.00 di martedì 2 aprile: l'alta pressione coi suoi massimi fra Scozia e Norvegia e la discesa di correnti più fredde verso il nord Italia (dati GFS - rielaborazione ReggioEmiliaMeteo)
Come evidenziato nella mappa precedente, fra lunedì 1 e martedì 2 il posizionamento di un’ampia figura di alta pressione (A) fra il Regno Unito e la Scandinavia permetterà a fredde correnti di origine artica di scorrere lungo il margine orientale e meridionale dell’anticiclone stesso. Sul nord Italia, dunque, avremo nuove precipitazioni, nevose a partire dai 1000-1200m, con temperature sotto la media climatica, specie nei valori massimi.
Se poi ampliamo ulteriormente il nostro orizzonte, osserviamo nella mappa seguente l’espansione di un robusto anticiclone al largo delle Azzorre, capace di costruire, insieme all’alta pressione precedentemente individuata sul mare del Nord, un imponente blocco alle correnti atlantiche, lasciando invece aperta la porta dell’Est. Fredde correnti nord-orientali andranno ad alimentare una vasta area depressionaria sul bacino del Mediterraneo capace di generare altri fenomeni, che potranno nuovamente assumere carattere nevoso sul medio/alto Appennino.

Ore 1.00 di venerdì 5 aprile: l'espansione dell'alta pressione in Atlantico e l'interazione di correnti orientali e bassa pressione mediterranea sull'Italia (dati ECMWF - rielaborazione ReggioEmiliaMeteo)