• Clima

18-02-2023, 19:02

Stratwarming: l'evento in corso e i possibili effetti a cavallo tra inverno e primavera

Un marzo piu' pazzerello del solito potrebbe ridurre il deficit idrico

PREMESSA

La troposfera e' lo strato di atmosfera in cui si manifestano i principali fenomeni meteorologici e in cui noi viviamo.

La stratosfera e' il secondo strato dell’atmosfera, mediamente compreso tra 10 e 50 km di altezza.

Per gran parte dell’anno cio' che accade in stratosfera non ha effetti sulla troposfera. In inverno pero' i mutamenti termodinamici della stratosfera polare possono essere cosi' imponenti da produrre effetti significativi e persistenti, talvolta estremi, sulle condizioni meteo-climatiche.

Lo Stratwarming (rapido riscaldamento della stratosfera polare) di meta' febbraio 2018, ad esempio, e' stata la causa prima dell’imponente colata di aria artica che ha investito l’Europa e la nostra regione tra l’ultima decade di febbraio e inizio marzo dello stesso anno. Il riscaldamento stratosferico di inizio gennaio 2013 diede il via ad una lunghissima fase di tempo freddo e perturbato che fece dell’inverno 2012-2013 il secondo piu' nevoso degli ultimi 30 anni su collina e montagna reggiana.

ReggioEmiliaMeteo mette a disposizione dei suoi utenti un servizio unico per la previsione di questi importanti fenomeni stratosferici e dell’Arctic Oscillation (AO), l’indice climatico piu' rilevante per le sorti della stagione invernale nell’Emisfero settentrionale, Italia compresa.

Tutto e' consultabile alla pagina Stratosfera Polare e Arctic Oscillation, raggiungibile anche dal menu principale mediante il tasto CLIMA

EVENTO IN CORSO

Un forte aumento di temperatura nella stratosfera polare (stratwarming - Fig. 1) ha prodotto, nella medesima sede, un incremento di pressione portando ad un parziale dislocamento del Vortice Polare. Nel corso delle prossime due settimane l’anomalia barica si propaghera' lentamente verso il basso determinando un disturbo dei flussi zonali anche in troposfera troposfera (Fig. 2). Ad oggi pare probabile anche l’attivazione di una fase negativa dell’Arctic Oscillation, anche se di lieve entita'.

Figura 1 – venerdi' 17 febbraio, temperatura a 10 hPa (circa 29 km di altezza): forte riscaldamento della stratosfera polare (stratwarming). Figura 2 – lunedi' 27 febbraio, altezza geopotenziale a 100 hPa (circa 15 km di altezza): nel Vortice Polare destabilizzato si incunea una vasta area anticiclonica (H) centrata tra Gran Bretagna e Islanda

ARTIC OSCILLATION NEGATIVA E I SUOI EFFETTI

La fase negativa dell’Arctic Oscillation favorisce l’intrusione o la formazione di alte pressioni in area polare e di depressioni alle nostre latitudini (Fig. 3).

Cio' non comporta necessariamente discese di aria artica verso l’Italia, anche se la probabilita' che si verifichino aumenta e molte delle principali ondate di gelo sull’Italia siano state rese possibili dall’AO negativa, da quella famosa del gennaio 1985 all’ultima del febbraio 2018.

Gli studi climatologici mostrano come l’Arctic Oscillation negativa sia innanzitutto associata a precipitazioni oltre la norma su buona parte d’Italia, Emilia compresa, mentre le temperature sotto la media risultano relegate ad Alpi, Appennino Settentrionale e Nord-Ovest (i principali effetti termici si registrano a nord della catena alpina). Generalmente, infatti, durante le fasi negative dell’AO si alternano passaggi freddi e nevosi ad altri piu' miti e piovosi, con un’unica costante: le precipitazioni. Ma come per tutte le regole, anche per quelle meteo-climatiche esistono eccezioni come il dicembre 2001 (freddo e secco, fatta salva la tempesta di Santa Lucia).

PREVISIONE A LUNGO TERMINE

Presentiamo qui tre output del sistema di previsione a lungo termine da noi realizzato. In Figura 4a e 4b mostriamo rispettivamente la previsione dell’anomalia di temperatura e altezza geopotenziale in area polare (65-90°N), sezione verticale tra 1000 e 10 hPa (circa 0-30 km di altezza), per i prossimi 60 giorni.

Figura 4a – previsione di anomalia di temperature in area polare (65-90°N), sezione verticale tra 1000 e 10 hPa (circa 0-30 km di altezza): tipica dinamica della diffusione del riscaldamento alle quote inferiori della stratosfera.

Figura 4b – previsione di anomalia di altezza geopotenziale in area polare (65-90°N), sezione verticale tra 1000 e 10 hPa (circa 0-30 km di altezza): propagazione dell’anomalia barica dalla stratosfera alla troposfera con possibili fasi di AO negativa per i prossimi 60 giorni e oltre.

Il modello sperimentale richiede importanti migliorie e deve ancora esser sottoposto ad una attenta analisi di validazione dei risultati, ma le mappe sopra mostrate forniscono comunque un’indicazione di quello che potrebbe essere l’effetto a lungo termine dell’evento stratosferico in atto: la possibile prevalenza delle fasi negative dell’Arctic Oscillation tra marzo ed aprile 2023

Infine, in Figura 6, ecco l’anomalia di geopotenziale a 500hPa attesa dal nostro modello per il mese di marzo 2023: l’Italia e piu' in generale l’area mediterranea interessate da pressione sotto la norma e quindi da tempo spesso perturbato con frequenti occasioni per precipitazioni.


Figura 5 – previsione di anomalia di altezza geopotenziale a 500hPa per il mese di marzo 2023: l’area mediterranea risulterebbe interessata da anomalia barica negativa, quindi da un maggior numero di occasioni per eventi perturbati


Autore: A. Bertolini PhD
 



Novanta scs
Via Pieve, 5
42035 Castelnovo ne' Monti (RE)
P.IVA: 01422880359
 
PREVISIONI
 
WEBCAM
 
STAZIONI
 
MODELLI
 
CLIMA
 
NEWS
 
APP & WIDGET
 
CHI SIAMO
 
Privacy & Cookie Policy © 2012 - Reggio Emilia Meteo | Web Design by Matrix Media srl